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Creiamo consapevolezze

martedì 3 gennaio 2012

Creiamo consapevolezze
Briciole di consapevolezza. (a cura di Tiziano Manzoli)

È la consapevolezza che ci motiva e ci fa essere efficaci nella nostra vita quotidiana.
La consapevolezza ci emancipa da tante devozioni e libera la nostra fede, anzi ci rende capaci di trasferirla e annunciarla.
Dovremmo quindi passare dall’idea di dover servire Dio, all’idea di essere continuamente serviti da Lui. “Questa consapevolezza deve essere ridestata in ogni famiglia, parrocchia, comunità…” . Dal libro di Benedetto XVI: "La gioia della fede" a pag. 108.
Perché creare consapevolezze?
Perché l’anno scorso (2011) nella Settimana Pastorale, ci è stato chiesto di diventare sempre più laici corresponsabili. “La missione di annunciare la Parola di Dio è compito di tutti i discepoli di Gesù, come conseguenza del loro battesimo” . Dal libro di Benedetto XVI: "La gioia della fede" a pag. 108. Voler creare consapevolezze è un prendersi cura, creando relazioni con altri per meglio far comprendere la nostra fede, così diventa una trasmissione di vita liberante. Se manca la consapevolezza in alcune Verità e certezze, non si riesce a trasferire ad altri ciò che si crede. Una recente indagine svolta nel triveneto a fine 2012, evidenzia come in tante persone che si dicono cristiane, manchine tante certezze. La monografia "Di quale fede viviamo" pubblicata dalla rivista "Presbyteri" n° 1 del 2013, lo spiega in modo chiaro.
Come creare consapevolezze?
Dice il Papa che la Nuova Evangelizzazione sarà possibile quando gli uomini comprenderanno che Fede e ragione non sono in contrasto tra loro, ma in relazione. Una Fede che non si misura con la ragione diviene essa stessa irragionevole e priva di senso. Dunque usiamo la nostra ragione.
Dovremmo avere più consapevolezza della Salvezza già ottenuta, che a sua volta richiede un capovolgimento: il riconoscere cioè che Dio ci ama così tanto da sempre che ci salva per la nostra Fede, perché noi, così come siamo, gli importiamo sempre, (B IV Pasqua) più di se stesso, tanto da morirne in croce 2000 anni fa e ci dà continuamente la sua linfa, il Suo Amore: lo Spirito, l’Eucaristia (Anno B, V domenica di Pasqua) perché è Lui che è sempre al nostro servizio per renderci salvati. Così noi dobbiamo corrispondere a Lui da sani, gioiosi e in fiore, per portare la sua linfa vitale agli altri. Siamo quindi chiamati ad assumere il ruolo di “pastori buoni” per essere corresponsabili in pienezza. Questo è vivere già adesso, da risorti quindi per una eternità che inizia qui a mettere le sue prime gemme. Raggiungere la consapevolezza che viene dalla comprensione, genera teologia, cioè una sempre maggiore conoscenza di Dio e un migliore credere in Lui. E’ così fare esperienza della propria Pasqua di liberazione, che genera poi il desiderio di portare annunci di consolazione agli altri.

Prima e Seconda consapevolezza: date e persone speciali: Maria e Gesù
Terza consapevoleza: Opera Bella
Quarta consapevolezza: Speranza
Quinta consapevolezza: Mistero
Sesta consapevolezza: Lodi
Settima consapevolezza: Pace
Ottava consapevolezza: Regno
Nona consapevolezza: Sofferenza e morte
Decima consapevolezza: Vita
Ultima consapevolezza: Risurrezione
Dio cosa fa...